Il Linguaggio della Pubblicità
Come affermato nell’articolo precedente “Comunicazione e Pubblicità“, la pubblicità spicca come metodo comunicativo per la sua finalità persuasiva.
Nella pubblicità, più che in altre tipologie di comunicazione, troviamo il ricorso all’uso di diverse funzioni linguistiche. Ad esempio, accanto alla classica funzione referenziale (nome dell’azienda o del prodotto)e alla funzione fàtica (creare un rapporto tra emittente e destinatario), possiamo ritrovare anche quella emotiva e/o quella poetica, mentre la funzione conativa costituisce sempre lo specifico del messaggio.
Il linguaggio pubblicitario applicato alla creazione e al rafforzamento della marca richiede una comunicazione in grado di assumere e trasmettere elementi originali, affermarsi nel tempo e inserire il prodotto dentro una costruzione di segni e significati simbolici in modo da creare quella “fidelizzazione” con il cliente, uno dei fattori di successo a lungo termine della pubblicità.
Una forma tipica del linguaggio pubblicitario è lo slogan, sintetico e breve.
Negli slogan emergono e vengono esaltati le libertà linguistiche della pubblicità come il ritmo, le rime oppure espressioni più conosciute come ad esempio un motto o un proverbio.
Nel linguaggio pubblicitario vengono usati anche i simboli in modo da coinvolgere emotivamente, oltre che a comunicare, per stabilire un legame emotivo tra prodotto (o imprese) e consumatore.
La pubblicità, per raggiungere gli obiettivi, tende a creare stati d’animo e sensazioni di piacere ricorrendo a forme o rappresentazioni divertenti, piacevole e belle.
I Media
Caratteristiche dei mezzi di comunicazione
- Stampa: mezzo pubblicitario importante soprattutto per la sua flessibilità, bisogna fare una distinzione tra quotidiani e periodici. Uno dei vantaggi dei quotidiani è la possibilità di avere una segmentazione geografica, mentre uno dei limiti è la loro durata di vita. I periodici, invece, hanno il vantaggio di rivolgersi ad un pubblico specifico ma hanno una capacità limitata di attirare l’attenzione (dovuto all’affollamento pubblicitario).
- Televisione: permette di raggiungere un numero elevato di utenti più rapidamente ma non consente una profilazione dei telespettatori. E’ di grande impatto e immediatezza ma ha un costo elevato ed inoltre non c’è interazione tra emittente e destinatario.
- Radio: è più economica della tv ma meno efficace a causa dell’assenza del video e del fatto che molto spesso la si ascolta con disattenzione e permette di arrivare a meno utenti rispetto alla televisione. Il vantaggio principale è la segmentazione che offre.
- Cartellonistica: sfrutta la posizione e la dimensione dei cartelloni negli spazi pubblici per attirare l’attenzione. I suoi vantaggi sono la visibilità, la flessibilità e la possibilità di un’ampia distribuzione. Lo svantaggio è l’impossibilità di usare testi lunghi ed inoltre se non sono in luoghi ben visibili, o se sono di scarsa qualità, potrebbero non essere molto efficaci.
- Internet: hai la possibilità di creare annunci interattivi adatti al tuo target di riferimento avendo anche la possibilità di personalizzazione. Grazie al web e alle sue infrastrutture, il consumatore può esprimere le proprie esigenze, decidere come e quando comunicare con l’azienda oppure condividere con gli altri le proprie esperienze nel utilizzo di un prodotto o di un servizio attraverso recensioni, feedback o commenti sui social, creando un passaparola. In definitiva, i canali digitali si distinguono per la loro interazione, la personalizzazione di contenuti adatti a diversi segmenti di riferimento e la misurabilità dell’efficacia della tua campagna pubblicitaria.
Se vi state chiedendo quale sia allora il miglior mezzo di comunicazione, la risposta è che non esiste un mezzo migliore ma il mezzo adatto al tuo pubblico di riferimento.
Riferimenti:
https://www.glossariomarketing.it/significato/media/
https://www.fillvisualdesign.com/pubblicita/pubblicita-mezzi-di-comunicazione/